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QUALI
CONTENUTI
SONO PIÙ
EFFICACI
SUI SOCIAL

Quali contenuti sono più efficaci sui social

Qual è l’obiettivo principale di un messaggio? Essere compreso.

Leggo da tempo opinioni contrastanti tra chi promuove i propri contenuti attraverso video e/o immagini e chi ritiene siano più efficaci i contenuti testuali. Premettendo che ogni utente ha le proprie preferenze, cerchiamo di focalizzarci su come il nostro cervello recepisce le informazioni che divulghiamo, per comprendere quali contenuti pubblicare.

Innanzitutto bisogna tener conto del contesto in cui divulghiamo il nostro messaggio: il web e ancor più l’avvento dei social network ci ha portato a dover processare milioni di informazioni in un lasso di tempo limitato.
Riceviamo in media 11 milioni di informazioni al secondo, ma riusciamo ad elaborarne consciamente solo una quarantina.

Per cui che fine fanno le altre 10.999.960?

Si annidano nella nostra parte inconscia per accorrere in nostro aiuto quando abbiamo bisogno di elaborare un pensiero, di ritenere un messaggio valido o meno, etc... È un processo cognitivo automatico. Non perdiamo i messaggi che riceviamo, anzi, quelli che non crediamo di aver recepito, veicolano la maggior parte delle nostre scelte.


La predominanza delle immagini sui testi.

Percepiamo le informazioni grazie ai cinque sensi, ma il 90% dei dati che elabora il nostro cervello provengono da stimoli visivi, e più precisamente dalle immagini. Inoltre elaboriamo una foto, 60mila volte più velocemente di un contenuto testuale. Questo dovrebbe farci riflettere sull’importanza delle immagini per veicolare un messaggio attraverso i nostri account.

Va inoltre considerata la forte connessione, anche anatomica (sono infatti aree cerebrali limitrofe), tra la parte che processa le immagini e quella che elabora le emozioni. La neurocomunicazione ha confermato da tempo l’importanza di stimolare l’area emotiva, per creare un maggiore coinvolgimento degli utenti.

Uno dei mezzi più efficaci per toccare la sfera emotiva è lo storytelling, ovvero la capacità di narrare storie, che permettono a chi ci rivolgiamo, di entrare più facilmente in contatto “emotivamente” con noi ed il nostro progetto.


Nel processo Messaggio – Elaborazione – Risposta, entra in gioco la parte inconscia e solo dopo quella razionale, per cui spesso, prima ancora di aver somatizzato una informazione, il nostro cervello ha già deciso come dovremo comportarci.

Capire il processo decisionale, significa sapere come coinvolgere le persone e far sì che i propri messaggi non si dissolvano nel mare di informazioni che inonda il web.