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CONTENT MANAGER:
cosa fa
come diventarlo

Content Manager: chi è, cosa fa e come diventarlo.

Content is the king (Bill Gates)

Per la rubrica “Professioni Digitali”, in collaborazione con Giulia Schiavini, oggi cercheremo di evidenziare le caratteristiche del Content Manager.

Comunicare nell’era digitale è sempre più alla portata di tutti; chiunque con il proprio smartphone o un qualsiasi device, può creare e postare contenuti, senza troppa difficoltà ed esistono inoltre numerose app, che aiutano in questo. La differenza la fa la qualità. In un contesto storico in cui molti si definiscono Content Creator, c’è chi ha fatto di questa una vera e propria professione, diventando Content Manager.

Chi è e cosa fa un Content Manager?

Realizza contenuti: dai testi, che siano copy per post e/o articoli per il blog, ai contenuti multimediali, editing basica di immagini, video, podcast e infografiche. E’ uno dei ruoli più creativi del digitale, realizza e al tempo stesso gestisce i contenuti per le varie piattaforme, differenziando l’idioma a seconda dei contesti, sulla base della strategia proposta dal social media strategist. Si assicura inoltre che i contenuti che siano efficaci non solo in base agli obiettivi e alle piattaforme, ma anche in base al target di riferimento.

Se volessimo riassumere le sue mansioni, diremmo che identifica gli argomenti più adatti e rilevanti per il pubblico di riferimento, le tipologie di contenuto più efficaci, lo stile da utilizzare per i testi, affinché siano il più possibile comprensibili, chiari e accattivanti.

È la persona che riesce a riportare il tone of voice più adatto, che rispecchi l’identità dell’azienda per cui sta operando.

Una volta definiti questi aspetti, realizza concretamente i contenuti o delega questo compito a chi di dovere, ossia il team di creator. Ha delle buone capacità di scrittura creativa e di scrittura pubblicitaria.

Si occupa poi di monitorare l’efficacia e l’esito dato della pubblicazione, ottimizzando l’usabilità in base alla costumer satisfaction.

Il Content Manager deve avere senza dubbio nel suo bagaglio salde conoscenze sia di marketing, soprattutto a livello digitale, sia comunicazione pubblicitaria digitale, perché saper comunicare è una dote, ma non è sufficiente in un universo di contenuti e voci che devono ogni giorno trovare il modo di emergere.

Fondamentali oggi per questa figura sono le competenze informatiche e grafiche, soprattutto a livello di editing. È importante che conosca ogni piattaforma su cui opera e come e cosa comunichino gli altri per creare contenuti che siano originali.

E’ il responsabile della cosiddetta Content Strategy.

Cosa è una Content Strategy, un Piano Editoriale e un Calendario Editoriale?

Si tratta di una pianificazione strategica dei contenuti necessaria e indispensabile per la programmazione, la pianificazione, lo sviluppo e la gestione corretta di questi.

Questa strategia dopo essere stata definita, viene stilata in un vero e proprio piano editoriale in cui saranno elencate le tematiche in base agli obiettivi stabiliti. Il piano redatto, sarà poi posto in un calendario, in cui saranno definiti giorni di pubblicazione, orari e contenuti.
In uno scenario in cui i contenuti dominano, la creatività ha quindi assunto un ruolo centrale, soprattutto nel digitale. In un momento storico in cui siamo bombardati da informazioni postate in rete, occorre differenziarsi, creare contenuti validi che rendano l’azienda in cui operiamo unica e riconoscibile.

Di quali strumenti può avvalersi un Content Manager?

Una quotidiana e metodica ricerca di contenuti nel web e attraverso i social, inerente ai progetti di cui si occupa, è alla base di un buon lavoro.

Di ausilio sono anche strumenti come Google trends, Spidwit, Semrush e AnswerThePublic, che danno la possibilità di visionare le ricerche correlate agli argomenti del progetto che si sta portando avanti.

Come si diventa Content Manager?

Innanzitutto si deve avere un’ottima conoscenza della scrittura creativa, dell'editing di testi e della comunicazione pubblicitaria. Inoltre, oggi non devono mancare competenze basiche di software per l'editing di immagini e video, per la realizzazione di contenuti multimediali. A maggior ragione se si collabora per una piccola o media azienda, che non ha grafici o videomaker a supporto.

Deve essere formato sui principali CMS (Content Management System), software che facilitano la gestione dei contenuti di siti web, senza che si debbano avere conoscenze tecniche e specifiche di programmazione. Deve essere in grado di utilizzare analytics tools per monitorare l’andamento dei contenuti e potersi interfacciare con il Social Analyst.

Serve quindi una formazione trasversale che condensi in sé 3 aspetti principali:

- una comunicazione pubblicitaria e creativa;

- una competenza grafica;

- una conoscenza seppur basica di analisi.

Al giorno d’oggi esistono molti corsi per approcciarsi a questa professione sia online che sedi specifiche. Anche tutorial sui vari aspetti principali, grazie a professionisti che inseriscono le loro competenze sui loro siti/blog, su IgTv e Youtube.



Quanto guadagna un Content Manager?

Essendo un ruolo che si può ricoprire da remoto, è possibile proporsi anche al livello internazionale, per cui vi parlerò dello stipendio medio in Europa, che ammonta a circa 34.500 € lordi all'anno (circa 1.810 € netti al mese), superiore di 260 € (+17%) rispetto alla retribuzione mensile media in Italia.

La retribuzione di un Content Manager può partire da uno stipendio minimo di 22.000 € lordi all'anno di un junior, mentre lo stipendio massimo di un senior può superare i 84.000 € lordi all'anno. (Fonte Jobbydoo)

Quali sono le possibilità lavorative per un Content Manager?

Le più svariate. E’ uno dei ruoli più compresi al giorno d’oggi, persino in Italia, proprio per questo c’è una gran richiesta, che col tempo si sta sempre più spostando verso la ricerca di creator di nicchia per ogni settore e contesto.

“Content is the king”, disse Bill Gates nel 1996, e lo è ancor più oggi, in questo marasma di informazioni, perché senza un contenuto valido, non c’è regno.