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Growth
Hacking:
Funnel dei Pirati

Growth Hacking: il Funnel dei Pirati

Noi marketers, per progettare un piano operativo mirato alla crescita, utilizziamo spesso uno schema concettuale del Growth Hacking, che alcuni conosceranno come Funnel dei Pirati.

È un processo che consiste in 5 fasi:

A. A. R. R. R.

Insomma un AARRR da pronunciare prima di entrare in battaglia, con una benda nera su una scialuppa, per varcare il mercato.

Come in qualsiasi schema proficuo, ogni fase ha delle metriche per monitorare l’andamento del progetto, cosa essenziale per capire se stai facendo progressi verso la giusta direzione.

Sai, il Growth Hacking è un tipo di digital marketing basato principalmente sull’analisi dei dati e sui risultati degli esperimenti che fai.

Come si applica?

La prima fase è l’Acquisition, ovvero il momento in cui istauri un contatto con i tuoi utenti. In altre parole quando arrivano sul tuo sito, sul tuo carrello o su una landing page, interessati a ciò che proponi. Alcuni growth hacker inseriscono anche una fase precedente, chiamata Awareness (consapevolezza), il momento in cui una persona scopre il nostro progetto, diventandone “consapevole”, ma a mio avviso, essendo un’amante delle semplificazioni dei processi, può tranquillamente rientrare nella fase dell’acquisition, cioè nel momento in cui la persona diventa un nostro utente e sceglie di leggere ciò che proponiamo.

Per far sì che accada questo hai vari mezzi, dall’indicizzazione tramite SEO, SEM o campagne in advertising, possono essere utilizzate campagne di influencer marketing (non dimenticare che sta crescendo la potenzialità del micro influencer marketing, che permette conversioni maggiori a budget accessibili). Potresti utilizzare tecniche di “passaparola” stimolando le condivisioni di altri utenti, etc. I mezzi come vedi sono vari e ognuno da prendere in considerazione in base al tuo progetto e le tue possibilità.

La seconda fase è quella della Activation. Nel momento in cui gli utenti che hanno visitato il tuo sito, facendo un passo verso di te, è importante tenerli ancorati per non far sì che si dimentichino di ciò che proponi.

Come? Potresti invogliarli a compilare un form per poter essere ricontattati per delle offerte o più semplicemente per ricevere da te delle informazioni. In questa fase, è importante semplificare il processo.

Cosa intendo? Che ad esempio il form o la modalità che vorrai utilizzare per acquisire i loro dati e poterli ricontattare, dovrà essere semplice e veloce da attuare.

Non dimenticare mai che accompagnare delle persone sul tuo sito, per poi lasciarle andare, senza invitarle a partecipare con te alla crescita del tuo progetto, è come aver compiuto un’azione senza alcuna utilità. Ecco perché i dati in questo caso, nel rispetto della loro privacy e delle funzioni che hanno voluto accettare, non dimenticarlo mai, è essenziale.

La terza fase è la Retention. È una fase essenziale, forse quella a cui dedicare più ingegno, e avviene quando le persone interessate a ciò che proponi, diventano utenti fidelizzati. In quel momento è importante dare loro modo di tornare sul tuo sito, sul tuo blog, sul tuo e commerce, sulla tua landing page. Dargli un motivo per tornare a trovarti.

Perché dico questo? Perché l’acquisizione di nuovi utenti e clienti è importante, ma non è nulla in confronto alla fidelizzazione di quelli che già hai acquisito. Delle persone che hanno già creduto in te. Nel marketing vige un detto, che posso confermarti per esperienza: l’80% del tuo fatturato, è in media dato dal 20% dei tuoi clienti.

Come mai accade? Perché i clienti che hanno già riposto in te la loro fiducia, sono più propensi a ripetere un’azione. Per cui se ho acquistato il tuo prodotto (il presupposto di base è che sia valido), ne acquisterò con più facilità altri, che riportano il nome del tuo brand, o magari proprio lo stesso.



La quarta fase, la Revenue. Ogni progetto mira a generare un profitto. Questo è il momento in cui il tuo utente diventerà il tuo cliente. Devi per cui portare i tuoi utenti ad un upgrade, tenendo conto che disponibilità economiche sono eterogenee, e dei prezzi di mercato. Quindi è necessario invogliarli con offerte adeguate alle loro esigenze. Ricorda sempre che stabilire il giusto prezzo e saperlo inoltre presentare è importantissimo. Ti lascio questo articolo per capire come fare: Nel Marketing c'è un'Ancora di salvezza.

La quinta fase è il Referral. Come ti dicevo prima, il Growth Hacking mira ad una crescita esponenziale e puntare ad essere virali è il modo più veloce per farlo. Il “passaparola” è da sempre uno strumento forte di divulgazione. A dispetto dei contesti, possono cambiare i modi per attuarlo, ma diciamocelo pure, se è una persona di cui ci ti fidi, a dirti che il mio progetto è valido, sarai sicuramente più invogliato a valutarlo.

I consigli sulle tattiche di Referral sono ovunque nel web e utilizzati da chiunque. Ricorda però che qualsiasi modalità va valutata sempre in base al proprio progetto e alla propria mission, nonché tenendo conto del canale digitale che utilizzerai e sul livello di “saturazione” del metodo che vorrai usare. Ti lascio questo articolo per capire meglio cosa intendo con livello di saturazione e quanto è importante considerarlo per non incorrere in una azione che può rivelarsi deleteria per la tua brandizzazione: Come creare una Community.

Analizzare e testare è l’unico modo per trovare il metodo migliore per il proprio progetto.

Il Funnel dei Pirati, così come tutti gli schemi del Growth Hacking non sono sono processi a costo zero, hanno sì dei costi ridotti e collocati a seconda delle esigenze, per massimizzare i risultati. E ognuno di noi mira a raggiungere dei risultati, per cui ora tocca a te… AARRR!!!