Come lavori e cosa offri ma soprattutto, perché scegliere te.
• Attrezzature e programmi: quali attrezzature utilizzi (ad esempio se le immagini vengono scattate con una macchina fotografica o smartphone; quali sono i programmi di editing, le app, etc) per produrre i tuoi contenuti.
• Proposta: che servizi potresti offrire a quella data azienda, con quali prerogative e tempistiche. Proporre è il modo migliore per mostrare la tua capacità di apportare valore e identità ad un progetto.
• Il proprio "quid": Una parte importante è far risaltare le proprie abilità, descrivendo ciò che ti contraddistingue e ti rende speciale, degno/a di una collaborazione.
Proporre è necessario.
La proposta deve essere ideata a seconda dell’azienda a cui indirizzerai il media kit. Potresti anche inserirla in un documento allegato, per non rimettere di volta in volta, mano alla struttura del media kit. Il mio consiglio è di inserire tutto in un unico documento, perché viene letto più facilmente dalle aziende, ma nulla ti vieta di dividerli, se lo trovi più congeniale.
Qualora fossero molte le aziende a cui vorresti rivolgerti, potresti customizzarle (customizzare vuol dire adattare un prodotto, un bene o un servizio, mediante appositi interventi di personalizzazione, alle esigenze e alle aspettative del cliente), suddividendole e raggruppandole per settori, tematiche, possibili servizi di cui potrebbero aver bisogno e che potrebbero giovare alla loro brandizzazione; per poi inviare la stessa proposta solo a quelle che appartengono ad uno stesso gruppo. Inviare a tutti la stessa minestra, non solo non funzionerà, ma potrebbe creare forti dubbi sulla tua professionalità. Non rischiare!
“Progetta sempre una cosa considerandola nel suo più grande contesto, una sedia in una stanza, una stanza in una casa, una
casa nell’ambiente, l’ambiente nel progetto di una città."Eliel Saarinen